Biografia

È bello vivere con l'arte vicino, più ti allontani, meno hai giorni felici.

Mario Arlati (Milano, Italia, 1947) coglie l'universalità dei quattro lumi di Leonardo per investire i corpi opachi e farne fonti di nuova luce. Non si tratta di lumi mistici - i suoi - ma liberi e subordinati solo alla funzione illuminante. Arlati compie l'evento creativo stendendo il colore non per intento "di coloritura" ma per invenzione luministica sostanziale e definitiva, dando perfino movimento al dipinto. Egli giunge all'informale astrazione non per analogie, ma per la luce che via via illumina singole parti che infrangono il tutto: le parti lasciano il tutto per astrarsi in forme che hanno smarrito la memoria delle vecchie forme. Forme che si formano nascendo e che sintetizzano, in quell'attimo creativo, tutta l'esistenza dei suoi perenni dilemmi.

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